12 novembre 2009
testament
Sto ascoltando l'ultima (tripla) fatica di Keith Jarrett. Dovremo inventare un nuovo vocabolario per tentare disperatamente di sfiorare una benché minima definizione della perfezione di quest'uomo. Ancora una volta è andato oltre: il bello è che noi già non sappiamo cosa ci sia da questa parte dell'"oltre"; figuriamoci dall'altra.
Qui un'ottima analisi del mio amico di link di Mondo Jazz.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento