06 settembre 2010

pupù e pipì

Tra le tanto cose che riteniamo di sapere, e che invece sono sbagliate, c'è quella che riguarda la guida a destra: non sono gli inglesi a guidare "al contrario", ma noi. E già, prima della Rivoluzione Francese tutti i carri, i cavalieri e le persone tenevano la sinistra. E perché? Provate ad improvvisarvi spadaccini e capirete quanto sia difficile difendersi da un eventuale attacco sfoderando la spada con la spalla impacciata...
Ebbene, nel mondo ci sono molte situazioni analoghe, cui neanche facciamo caso e che per noi sono normali seppur contrarie.
Un altro esempio: Stephen Hawking. Un genio. Assoluto. Tanto geniale che spesso mi vien da pensare che tutti noi siamo handicappati e che solo lui è il vero normale. Un paradosso, vero, ma dettato dal profondo rispetto sia per la persona che per i livelli del suo sapere, inimmaginabili per chiunque altro. In un'ipotetica piramide della perfezione, lui è la punta estrema; noi tutti sotto. Ma proprio tutti.
Quindi è ovvio immaginare, quasi doveroso, che i suoi discorsi non possano essere riassumibili in un articolo di giornale, perché un quotidiano è notoriamente il regno dell'accennare, del da verificare, dell'indicare qualcosa che comunque sta molto molto lontano. Specie nel campo della scienza: per entrarci dentro e fare ragionamenti adeguati bisogna essere competenti, attenti, documentati e tutte queste cose qua. Cioè: un giornalista sa sin dall'inizio di essere limitato, e il lettore (anche il più distratto) dovrebbe ormai aver capito - specie un lettore giovane e avvezzo al mondo del giornalismo e del web - che qualsiasi articolo riguardante Stephen Hawking è per forza di cosa limitatissimo e limitantissimo.
Eppoi Hawking è troppo avanti, e noi caccolette dell'Universo non possiamo banalizzarlo tanto per farci notare, né tantomeno metterci lì a discettare su di lui con una singola battutina scemetta che la butta in caciara (comprese infantili stronzate su noi atei), battutina scemetta senza fonte e riferimento, battutina scemetta che diventa importante perché vive sul vizio del "sentito dire" tipico dei blogger che non hanno un cazzo da fare se non commentare sempre e su tutto, e che di conseguenza enfatizzano quelli che dicono sempre "pipì, pupù" per farsi notare e compatire dai grandi.
A nessuno verebbe in mente di comportarsi così con Stephen Hawking, a meno che non sia un cretino.

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