Ultima pedalata, breve ma decisa, verso la fine di questo tour e l'inizio dei ricordi.
Le immagini si ammucchiano dentro la Memoria con la stessa serena rapidità con cui le hai intraviste durante il pedalare, e già non ricordi più se quel cameriere ti aveva servito a Orléans o a Amboise, se quel Castello stava dietro quel lago o accanto quell'albero antico.
Arrivando inesorabilmente dentro Saumur, mi è venuta già voglia di sventrare la macchina fotografica e carpirle le intime sensazioni provate mentre scattavo ogni singola foto.
Come diceva Brian Eno, "le fotografie sono vacanze predigerite", e io non vedo l'ora di ricordare quei due capoccioni di Alberto e Silvia che per tutto il viaggio hanno sempre indicato percorsi diversi, sbagliandoli vicendevolmente con rara scienza certosina; oppure Sara, che ha la somma pazienza di sopportare l'esuberanza genuina del suo piccolo grande uomo; oppure Alberto, sempre generoso ed entusiasta, che senza Sara sarebbe perduto ben più di quanto non sembri.
Oppure Silvia, la mia unica ragione di vita che ha trovato in questo modo di viaggiare una delle formule migliori per stanare la mia inquietudine e morderla sul collo come merita.
Le immagini si ammucchiano dentro la Memoria con la stessa serena rapidità con cui le hai intraviste durante il pedalare, e già non ricordi più se quel cameriere ti aveva servito a Orléans o a Amboise, se quel Castello stava dietro quel lago o accanto quell'albero antico.
Arrivando inesorabilmente dentro Saumur, mi è venuta già voglia di sventrare la macchina fotografica e carpirle le intime sensazioni provate mentre scattavo ogni singola foto.
Come diceva Brian Eno, "le fotografie sono vacanze predigerite", e io non vedo l'ora di ricordare quei due capoccioni di Alberto e Silvia che per tutto il viaggio hanno sempre indicato percorsi diversi, sbagliandoli vicendevolmente con rara scienza certosina; oppure Sara, che ha la somma pazienza di sopportare l'esuberanza genuina del suo piccolo grande uomo; oppure Alberto, sempre generoso ed entusiasta, che senza Sara sarebbe perduto ben più di quanto non sembri.
Oppure Silvia, la mia unica ragione di vita che ha trovato in questo modo di viaggiare una delle formule migliori per stanare la mia inquietudine e morderla sul collo come merita.
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