Personalmente, sono rimasto colpito solo dal primo brano (un Paolo Conte strabiliante) e dal breve momento acustico.
E allora mi sono messo a inseguire l'ottimo batterismo di Dario Congedo e il buon bassismo di Luca Alemanno.
La Civello sa usare la voce e si diverte col pubblico. Ma io a Umbria Jazz cerco chi rischia, chi sa mettersi in discussione, chi si toglie di dosso l'ovvio e il prevedibile. Senza snobismi e preconcetti, per carità.
Però mi aspettavo più coraggio.
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