Entri in un negozio di dischi, ti guardi intorno e il tuo occhio viene catturato da questa copertina.
All'inizio pensi a uno scherzo, poi alla solita cover band di palloni gonfiati che prova a imitare quelle quattro note stranote (sbagliando, figurati)... poi scruti il commesso: ha poco più della tua età, ci hai parlocchiato già altre volte, nonostante sia scontrosetto capisce di musica e ha una mente aperta ma non stupida.
Insomma, ti consiglia questo Dark Side Of The Mule, gioiellino dei Gov't Mule, jam band americanissima nata dalla costola dei più gloriosi Allman Brothers.
E come può un'accozzaglia di spudorati americani imitare il suono dei Pink Floyd? Domanda sbagliata!
A parte che - lo sanno pure i muli (ehm) - furono semmai Waters e Barrett ad ispirarsi ai nomi di due strasconosciuti bluesmen americani, altroché! Ma poi, e paradossalmente, ad ascoltare questo triplo cd (con l'aggiunta di un pregevole dvd live) ci si rende conto di quanto siano stati blues fino al midollo proprio i Pink Floyd (e non progressive come recita frettolosamente Wikipedia - o psichedelici, come fa comodo dire).
Ad ascoltare questo megaomaggio, si apprezza meglio quella musica che nel conoscerla troppo a memoria avevamo ormai stipato dentro il cassetto delle affettuose e nostalgiche prevedibilità. Insomma, è proprio nel "violentarla", che i nostri muli la nobilitano, la raccontanoo come fosse qualcos'altro, ne ritrovano radici e origini - e forse anche motivazioni: parafrasando Carmelo Bene, sembra quasi che siano stati i Gov't Mule ad essere apparsi a Waters e Gilmour.
Un consiglio: appena acquistato il triplo cd, andatevi ad ascoltare The Great Gig In The Sky. È meglio della versione originale, molto meglio.
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