E bene, pure.
Claudio Jr De Rosa ha almeno due pregi: conosce i suoi limiti, ama la musica.
Soprattutto ama la musica: la rispetta, la corteggia, la insegue, la studia.
Quando suona le sue composizioni, Claudio rischia senza paura, con quella rara consapevolezza di sapere che hai ancora dei limiti, che deve migliorarsi, che questo sarà un concerto meno bello rispetto a quello di domani, o a quello tra tre giorni.
E però si capisce anche che vuole osare senza strafare, che è alla costante ricerca di se stesso e di un'identità.
Claudio è giovane, quasi timido, ma sa anche tenere a bada la sua band: Xavi Torres, pianoforte di maniera, dal tocco raffinato; Mauro Cottone, contrabasso molto asciutto; Augustas Baronas, batterista un po' manistream, ma abbastanza affidabile.
Insomma, è stata un'ora ricca e intensa, mai dolorosa, mai seriosa, sempre piena di lucente jazz.
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