Scritto durante la pandemia, questo delizioso gioiello di Alessandro Vanoli ha il pregio di non sembrare un libro scritto durante una pandemia. In realtà, è un ricco sfogliare (un verbo ben che azzeccato per l'autunno) di storie, culture, narrazioni e riferimenti dotti o popolari, in cui l'unico filo conduttore è la curiosità di uno scrittore che scrive con grazia ed empatia.
C'è del velluto tra queste pagine, come anche una certa predisposizione per la meraviglia o per la passione per le piccole cose. Si respira anche una capacità di stabilire dei limiti a una prolusione che altrimenti sarebbe apparsa ai più come un elenco di conoscenze.
È tutto in equilibrio, invece, in calda sospensione: si impara molto senza la fatica dello studiare ad ogni costo; si apprende tanto, senza sentirsi in obbligo di memorizzare ogni passaggio.
Ne consiglio caldamente la lettura.
Nessun commento:
Posta un commento