31 gennaio 2022

CHURCHILL, LA BIOGRAFIA di Andrew Roberts (UTET)

In un blog come questo, specie in questi anni in cui i blog stanno morendo, non avrebbe senso alcuno cimentarsi in una critica ridondante di un libro come questo, perché significherebbe solo riassumere il testo appena letto. 
Quello di Roberts, è un capolavoro di altissima qualità, confortato anche dall'inedita consultazione degli archivi pressoché inaccessibili della Corona, come anche di un approccio critico ma non autoreferenziale, puntiglioso ma mai preconcetto, entusiasta ma mai ipocrita, critico ma mai polemico.
Si respira la Storia, la Cultura e una precisione dei tempi narrativi che supera di gran lunga quelli dei romanzieri più navigati e disinvolti. Un testo ricco e profondo, documentato anche attingendo da periodici coevi, testi di contorno, biografie e saggi, sia di contemporanei che di ultimissima pubblicazione.
Ma, soprattutto, è un testo accessibile a chiunque; dove quel "chiunque" allude chiaramente a chi volesse veramente conoscere i fatti separati dalle opinioni (che, guarda caso, sono in un capitolo a parte, l'ultimo).
L'unico appunto che mi sento di fare all'edizione italiana è sulla punteggiatura: mal curata e approssimativa. Non so se sia colpa della traduzione (però precisa) o dell'edizione; ma la punteggiatura è un continuo delitto alla buona lettura. Per ovviare a tanti e insistenti inciampi, mi sono imposto di leggere uno, massimo due capitoli per volta, nonostante l'insieme fosse avvincente; altrimenti mi sarei affaticato inutilmente a ricostruire quanto già nel testo è ampiamente suggerito.
Certo è che, a ridosso degli ultimi eventi politici italiani, c'è anche molto da imparare su Churchill: sapeva sbagliare, gli consentivano di farlo, sapeva ragionare nell'immediato come anche a lungo respiro, poteva contare su un popolo dignitoso, orgoglioso, fiero e sempre accanto a lui nella lotta contro il nazifascismo. Esattamente l'opposto di noi italiani che, allora come in questi mesi di pandemia, dimostrammo e abbiamo dimostrato una totale mancanza di senso etico e della comunità, che veramente gridano vendetta.
Certo è che Churchill ne esce nella sua integrità, capace di distruggere Hitler pressoché da solo, ma anche caparbio nell'insistere in un certo modo di essere inglese, che ai giorni nostri striderebbe anche nelle coscienze di chi lo ha stimato senza limiti.
Un libro, insomma, che merita più di una lettura. 

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