30 agosto 2023

PENSIERI DELLA MOSCA CON LA TESTA STORTA di Giorgio Vallortigara (Adelphi)

La domanda di partenza di questo piccolo gioiello è "quando possiamo parlare di coscienza"?
La risposta la copioincollo dalla sinossi, per evitare di fare un torto all'autore con un mio riassunto superficiale:

"Distaccandosi dai modelli oggi più comuni nell’ambito delle neuroscienze e della filosofia della mente, egli avanza la tesi originale che le forme basilari dell’attività cognitiva non abbiano bisogno di grandi cervelli, e che il surplus neurologico che si osserva in alcuni animali, tra cui gli esseri umani, sia al servizio dei magazzini di memoria e non dei processi del pensiero o della coscienza. Il substrato più plausibile per l’insorgere di quest’ultima va piuttosto ricercato in una caratteristica essenziale delle cellule, la capacità di sentire. Una capacità che si sarebbe manifestata per la prima volta quando, con l’acquisizione del movimento volontario, gli organismi elementari hanno avvertito la necessità di distinguere tra la stimolazione prodotta dalla propria attività e quella procurata dal mondo esterno, l’altro da sé"

Fidatevi, è un libro bellissimo, di quelli che personalmente ho messo nell'area "rileggilo meglio!".
È un viaggio nel mondo della neuroscienza, nei cervelli di molti animali (alcuni insospettabili), nell'evoluzione delle scienze cognitive.
Un libro sicuramente complesso, ma non complicato, in cui l'autore dimostra pazienza e rispetto nei confronti del suo lettore, senza mai spingere l'acceleratore della sapienza, proponendo per gradi (sempre argomentati e documentati) una progressione di considerazioni veramente avvincente.

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