Un libro equilibrato, insomma, che purtroppo piacerà solo a chi ama questo tipo di argomenti. Ed è un male, perché anche il fumetto è narrazione, arte, divertimento, profondità. Voglio dire che persino dietro certe cose della Marvel, spesso si celano l'inconscio, la follia, i dubbi; e magari un fumetto, nella sua semplificazione, sa renderli meglio, senza tante dotte sovrastrutture.
C'è anche molta ironia nel testo: Wolf fa finta di prendersi sul serio, ma si capisce che recita una parte, la stessa che in fondo ha reso Stan Lee un amico, quasi un padre, per molte generazioni.
Alla fine della lettura non ci si sente sazi, si vorrebbe leggere ancora di più. Ma forse è meglio così...
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