Prendete Solaris (1972; quello di Tarkovsky, insomma), spostate le nubi purpuree del pianetone alieno in quel della nostra galassia (esistenzialiste come quelle di Shiel, 1901), buttateci dentro un enorme ragno elaborato da un CGI rimandato a settembre, e avrete Spaceman (2024), un film così noioso ma così noioso, che a Giobbe esploderebbe la proverbiale pazienza.
Vi chiederete perché lo stia recensendo.
Innanzitutto, per invitarvi ad evitarlo, ma soprattutto perché trovo incredibile che la protagonista femminile sia Carey Mulligan! Un’attrice così brava, così intensa, così multiforme, che si è sprecata dietro una produzione sonniferica come questa!
Lo ha fatto per soldi? Dài…
28 marzo 2024
SPACEMAN, che noia
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