Otto e mezzo e Il Gattopardo, due film epocali girati contemporaneamente. Con Claudia Cardinale che corre da un set all'altro, Burt Lancaster che deve dimostrare di non essere un cowboy, Sandra Milo che ama l'amore più del cinema, Marcello Mastroianni troppo felice per interpretare il suo personaggio... Intanto, fuori dal set, si dibatte un Paese in cui la cultura è ancora politica, e l'epopea di un celebre romanzo rifiutato e poi riscoperto s'intreccia alle vicende personali e pubbliche di Federico Fellini e Luchino Visconti, sublimi registi avversari.
Un libro che è anche un resoconto di un tempo che non c'è più, o che forse non c'è mai stato. Dove, però, le persone reali avevano nomi da far tremare i polsi. Oltre ai citati monumenti, incontreremo Nino Rota, Ennio Flaiano, Suso Cecchi D'Amico, Tomasi di Lampedusa, Elena Croce...
C'è chi odia sentir dire "a quei tempi": certo è che ai tempi attuali, non esiste una sola figura all'altezza dell'unghia dei nomi che si aggirano in questo vorticoso testo.
Piccolo lavora benissimo ai fianchi del lettore, accompagnandolo quando serve, sorprendendolo senza strafare, infilando aneddoti e storie minori con il giusto dosaggio. Alla fine, non conta il tema principale del libro, ma l'insieme dei mille rivoli che contribuiscono al fiume della narrazione.
Un testo che farebbe bene anche a chi non conosce la Storia del Cinema, della Letteratura, dell'Italia del Dopoguerra. Un'Italia dignitosa, intelligente, colta, con tanta voglia di fare cose belle e durature.
Da leggere e rileggere
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