Sembra quasi fatto apposta: l'altro giorno salutavo Arthur Clarke con un'antica mia recensione al 2001 kubrickiano, e proprio ieri erano passati 40 anni da quel film.
Qualche giorno dopo recensivo l'autobiografia di Clapton, e stamane su Musica Jazz scopro che Jeff Healey è morto giovanissimo per quel tumore che già lo aveva reso cieco dalla nascita.
Dice: che c'entra Jeff con Eric?
A parte che sono due ottimi chitarristi (il secondo di più, è ovvio), ma sono intrecciati almeno da due circostanze. La prima è che Healey rilesse egregiamente l'unica vera bella canzone dei Beatles, guarda caso quella While My Guitar Gently Weeps scritta proprio dal compianto George Harrison, amicissino di Eric Clapton (con cui condivise anche l'amore per Patty).
La seconda è la collaborazione con un altro "maledetto/benedetto" del blues. Quel funambolico Stevie Ray Vaughan, morto durante un incidente elicotteristico in quel di un tour proprio di Clapton.
Insomma, sei gradi di separazione ci fa un baffo.
La morte di Healey, invece, un gran dolore.
So long, Jeff.
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