Intanto vi propongo la mia lettera (nella sua versione integrale); appena il sito rende disponibile la risposta di Augias, aggiornerò questo post (citando la fonte, come uso fare sempre):
Caro Augias,
a me piacerebbe - mi creda: con affetto - che Repubblica ammettesse di essere stata un po’ di parte nei confronti della sporcizia romana. Ho girato TUTTE le principali capitali europee (anche quelle dell’est) e mai ho riscontrato lo schifo che viviamo noi romani da almeno vent’anni. I romani sono zozzoni, senza tanti giochi di parole. Però le responsabilità morali e istituzionali sono anche di Rutelli e Veltroni, ammettiamolo una buona volta!
È inutile tirar fuori la complicata gestione di un’area urbana enorme o un indotto quotidiano di 600.000 pendolari perché Berlino e Parigi vivono problemi analoghi e certe schifezze lì non accadono. Non parliamo di indebitamento che limiterebbe certi rimedi, perché sempre Berlino come anche l’”anarchica” Barcellona lo sono, ma hanno un rigore e una freschezza imbarazzanti.
Non c’è scusa che tenga, ecchediamine.
Il discorso semmai va rivolto alle costanti reazioni ufficiali che si registrano ogni volta che qualcuno propone(va) un rimedio. Scritte sui muri e sui monumenti? Veltroni propose aree di sfogo (qui sì, lì no… come se un ragazzino sappia fare distinzioni); un giornalista dell’Unità scrisse “ma che sporchino, che poi ripuliamo”! Non si è credibili così!
Moto sui marciapiedi? De Carlo propose di toglierle seduta stante, ma poi qualcuno gli disse che avremmo perso voti! Come sarebbe a dire: se un politico propone cose simili, poi non viene votato?!
Deiezioni canine? Qui siamo al paradosso: Veltroni aprì aree per cani… tra cui tutto il Circo Massimo! Un monumento adibito a canile?! Poi sparò l’idea delle kamoto. Poi multe rigorose. Tutte favole mai concretizzate.
Schiamazzi notturni. Anziché scoraggiarli RutelVeltroni perpetuarono un festival cinematografico estivo a ridosso delle mura di un ospedale! Che razza di esempio è questo?
Gli invalidi vengono derubati dei posti e della dignità. E come risposero i due RutelVeltroni? Con quattro-scivoli-quattro così in pendenza che neanche Armstrong riuscirebbe a risalirli!
Queste cose io le ho scoperte vivendole, e non perché Repubblica le abbia documentate. Solo ora si fanno corpose inchieste sulle buche. Solo ora si parla concitatamente di queste cose. Perché c’è Alemanno il fantasmone? Quale ipocrisia.
Vogliamo Roma all’altezza di TUTTE le capitali europee? Bene, iniziamo con l’essere credibili politicamente e giornalisticamente.
Sempre con affetto e stima,
Alessandro L.
update
ROMA PULITA RESTERÀ UN MIRAGGIO
Caro Augias, ho girato molte capitali europee (anche all' est) e mai ho riscontrato lo schifo che viviamo noi romani da anni. I romani sono zozzoni (gergalismo), è vero. Però le responsabilità morali e istituzionali sono anche di Rutelli e Veltroni, ammettiamolo! E inutile tirar fuori la complicata gestione di un' area urbana enorme o i 600 mila pendolari al giorno perché Berlino e Parigi vivono problemi analoghi e certe schifezze lì non accadono. Non parliamo di debiti che limiterebbero i mezzi, perché sempre Berlino come anche "l' anarchica" Barcellona li hanno, ma hanno un rigore e una freschezza imbarazzanti. Il discorso semmai va rivolto alle reazioni ufficiali che si registrano ogni volta che qualcuno propone un rimedio. Scritte sui muri e sui monumenti? Veltroni propose aree di sfogo (qui sì, lì no. Come se un ragazzino potesse distinguere); un giornalista dell' Unità scrisse «ma che sporchino, che poi ripuliamo»! Non si è credibili così! Deiezioni canine? Qui siamo al paradosso: Veltroni aprì aree per cani. tra cui tutto il Circo Massimo! Un monumento adibito a canile?! Poi l' idea delle kamoto. Poi multe rigorose. Tutte favole. Alessandro LoppiFaccio con il lettore Loppi e con i lettori una scommessa: Alemanno amministra questa città da un anno e Roma, come assicura il presidente del Consiglio, sembra una città africana. Ammettiamo per comodità che le città africane siano sporche e sciatte come Roma. La scommessa è questa: avendo concesso ad Alemanno che un anno è poco per valutare un' amministrazione, diamoci appuntamento tra altri due anni. Scommettiamo che nel maggio 2011 Roma sarà sporca e sciatta proprio come ora? Chi conosce il centro della città sa che ci sono lastre di marmo murate qua e là che minacciano multe salate di ' scudi dieci' e perfino punizioni corporali a chi «farà monnezzaro in questa via». Risalgono al XVII al XVIII secolo ma potrebbero essere state messe ieri, la loro attualità è perenne. Il presidente del Consiglio dopo aver scagliato la sua giusta invettiva ha subito aggiunto una stupidaggine: Roma è sporca per colpa della sinistra. Non è questione di destra o sinistra, è proprio questione di Roma, anzi dei romani. A Roma, e comunque dal Lazio, comincia il Mezzogiorno d' Italia dove gli spazi pubblici sono spazi non di tutti ma di nessuno, dove si possono lasciare dove capita la cacche dei cani e i vecchi frigoriferi rotti, si possono imbrattare monumenti vecchi di trenta o quaranta secoli e nessuno dice niente. Per esempio il venerando obelisco egiziano di piazza del Popolo, deturpato anche giorni fa con scritte fesse per festeggiare la vittoria della Lazio.
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