È un brano un po' cafoncello, ma fa veramente paura: ci sono più citazioni e follie compositive qui che in molti altri loro brani. Non tanto il cantato, troppo melodico e retorico, ma l'arrangiamento e certi passaggi decisamente impossibili quanto gustosi.
L'altro giorno ho letto un commento inglese sui drim tiater che recitava più o meno così: "non li ho mai sentiti suonare un banalissimo 4/4". Ora, si sa, la semplicità è una fonte di reddito musicale assoluta, e il 4/4 è il suo ideale strumento per praticarla. Eppure i nostri fanciulli riescono a rendere ovvio e fisiologico il folle e continuo cambio di temi e tempi che si ascolta a metà brano, quasi fosse l'unica cosa che sarebbe venuta in mente anche all'ascoltatore meno appassionato.
Insomma, dategli un ascolto.
Insomma, dategli un ascolto.
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