Onestamente non capisco questa difesa ad oltranza nei confronti di Erri De Luca.
L'invito al sabotaggio è istigazione a delinquere, non un reato d'opinione. Che poi lo proclami uno che ci sta simpatico, non cambia senso al fatto in sé; anzi, lo peggiora.
Una dichiarazione pubblica raccoglie gli equivoci che semina; e un intellettuale lo sa - o dovrebbe saperlo.
Se Erri De Luca avesse voluto fare il sofisticato - come si atteggia ad ogni respiro, non avrebbe dovuto rilasciare un'intervista così crassa in un contesto così equivocabile, ma esprimerla in un consesso adeguato. Invece, prima l'ha sparata grossa, poi ha fatto finta di ricredersi - come usano spesso alcuni ex di Lotta Continua. A casa mia si chiama "incoscienza"; intollerabile, specie se proviene da un uomo colto.
Insomma, l'appoggio a quei NoTav che sprangano poliziotti e tirano bombe carta, biglie di ferro, fumogeni e chissà cos'altro, è un'evidente avallare la violenza. Che poi a fare certe dichiarazioni sia un intellettuale o un uomo della strada, poco importa. Ma non mascheriamole come fossero un innocentissimo "reato d'opinione". Specie se provengono da uno che già in passato ha giocato con la Storia e la Verità, buttando là frasette incomplete e sibilline sugli Anni di Piombo.
Oddio, io non mi meraviglio di questa follia collettiva: non sarebbe la prima volta che a sinistra facciamo i Marchesi del Grillo nei confronti del Diritto e della Libertà. Le regole sono regole, punto. O si rispettano, o si violano. Se le violi, devi avere il senso dell'onore di accettare le conseguenze, senza ammantarti di chissà quale santità, e senza che altri ti erigano statue di esempio morale quando invece hai fatto solo il teppistello con parole al cashmere.
Del resto, basta pretendere un po' di Ordine e di Polizia (certo, non quella di Genova, è ovvio), che i fighetti e i loro sodali scatenano violenze anche e solo verbali contro i "no", anche a quelli più giusti o ovvi.
Ricordate la raccolta di firme di Wu-Ming in difesa di Cesare Battisti?
E quella degli oltre 750 firmatari che uccisero il Commissario Calabresi ben prima che venisse fisicamente ammazzato da Sofri, Pietrostefani e Bompressi? Firmatari che qualche regista cinematografico coraggioso avrebbe definito "conventicole" (perché tali sono, altroché).
Non è cambiato nulla. Anzi, la situazione è addirittura peggiorata: perché i figli di quegli ideologi hanno introdotto sistematicamente un'informazione che racconta le cose a metà, rincorrendo lo stomaco (debole) del pubblico (acritico), dandogli in pasto gli slogan giusti al momento giusto.
A nessuno, però, è venuta in mente un'inutile domanda: di fronte alla protervia di Renzi, a questo suo sistematico e mortificante violentare la Sinistra e i suoi valori, dove stanno Erri De Luca e i suoi supporter? Forse è più facile ringhiare gratuitamente contro un poliziotto che tirare fuori le palle e dire invece NO a questi diessini plastificati travestiti da attori di un improbabile Quarto Stato 2.0.
Nessun commento:
Posta un commento