Per carità, mi consente di sentire più che perfettamente gli arrangiamenti dei brani musicali (a dirla tutta ho addirittura beccato un errore nel Colonia di Jarrett), a discernere nitidamente conversazioni lontane; quelle troppo vicine, invece, diventano così intollerabili da causarmi una sorta di apparente sordità temporanea: in realtà è l'organismo che si difende, lo sappiamo.
Oltretutto il mio cervello vive attivamente tutto quello che sente: non riesco a dividere suoni utili da quelli inutili. Adesso che vi scrivo dalla cucina, per esempio, sto provando in tutti i modi a non sentire la pompa del frigorifero. Ma non ci riesco: sta lì e mi annienta la mente, mi impedisce di concentrarmi.
Proprio per questo, riesco a sapere che ore siano anche senza guardare l'orologio, o comunque percepisco con una certa precisione in quale periodo della giornata sto vivendo.
Proprio per questo, riesco a sapere che ore siano anche senza guardare l'orologio, o comunque percepisco con una certa precisione in quale periodo della giornata sto vivendo.
Alle 7:00 arriva l'AMA, alle 7:15 il primo bus, poi i camion che scaricano a 800 metri dalla mia finestra; addirittura, se il vento è a favore, sento i treni che passano sul ponte di ferro di via del Porto Fluviale (guardate che è lontano forte da qui; e poi ci sono i palazzi che dovrebbero attenuare certi suoni).
In ufficio riconosco i colleghi da come camminano (Nino, per dire, sembra un trampoliere coi tacchi d'acciaio). Ci sono dei giorni che per gioco scommetto con me stesso, segnando su un foglio "donna" - e passa una donna, "ragazza" - e passa una ragazza...
Devo dire che queste cose non mi mancano, anzi; però davano il ritmo alla mia giornata. Più che il ritmo, sapevo a che punto ero della giornata, se voltarmi o no per salutare una persona gradevole, quando andare in bagno per evitare brutte sorprese (avete capito cosa intendo, dai).
Siamo costretti in casa - giustamente per carità; e per non so quale magia... nessuno sta facendo rumore! Nessuno emette un suono che sia uno! È come se ci fossimo detti: dobbiamo vivere chiusi in casa, evitiamo al massimo di rompere i coglioni l'uno all'altro.
Il contraltare di tutto questo è che non so più che ore siano: guardo continuamente l'orologio - e sta sempre fermo sulla stessa ora. Roba a metà tra Inception e Interstellar (guarda caso dello stesso regista).
Siamo sospesi, e sospesi sono i suoni, e sospese sono le attese. Una delle guerre più strane che l'uomo moderno abbia mai combattuto, si sta svolgendo in casa, senza armi, senza toccarci, senza guardarci, senza aggiornare strategie, e soprattutto in rigoroso silenzio.
Affascinante.
Il contraltare di tutto questo è che non so più che ore siano: guardo continuamente l'orologio - e sta sempre fermo sulla stessa ora. Roba a metà tra Inception e Interstellar (guarda caso dello stesso regista).
Siamo sospesi, e sospesi sono i suoni, e sospese sono le attese. Una delle guerre più strane che l'uomo moderno abbia mai combattuto, si sta svolgendo in casa, senza armi, senza toccarci, senza guardarci, senza aggiornare strategie, e soprattutto in rigoroso silenzio.
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