Ogni volta che una delle mie sorelle si lasciava con qualcuno, partiva a palla "Mi dispiace devo andareeeeeeeeee, il mio posto è làààààààààààà, il mio amore si potrebbe svegliareeeeeee, chi la scalderààààà".
Era quasi un segnale convenuto, tanto che dopo un paio di lascimenti, lascitazioni, insomma avete capito, mi guardavo tra me e me e mi dicevo "ok, con questo è finita...".
Lo sfracagliamento di coglioni era soprattutto mio, considerati i miei ascolti musicali ben lontani dai Pooh; però il sottotesto antropologico è molto serio, e credo riguardi molti di noi: collegare certi eventi a un brano musicale.
Ah, quello mi ricorda coso, quell'altro mi ricorda quella vacanza in Crimea, e quello mi fa venire in mente solo cose negative... due palle che non finiscono più, specie quando sarete vecchi perché non potrete ascoltare più nulla senza partire col link emotivo.
Ora, io nella mia assoluta aridità di ascoltatore compulsivo, non riesco a mettere un brano accanto a qualcosa.
Raramente lo faccio e comunque - semmai! - riferito a un film. Per dire, ogni volta che sento le Goldberg di Bach mi parte la lacrimuccia tipica da presidente del team prostata: penso subito al Paziente Inglese. Ma, appunto, ha un suo senso perché quel furbettone di Yared setacciò da Bach e da Mahler quelle belle notarelle blu blu blu per strapparci la commozione al comando della sua bacchetta.
Ma nel caso mio sono casi isolati, appunto.
E proprio perché conosco i miei polli, consentitemi un suggerimento: durante 'sta quarantena NON ascoltate musica che resterà appiccicata a vita a questo stronzone di Covid-19! O meglio: ascoltate qualcosa di frammentato o di già sentimentalmente allocato.
Se non siete esperti del genere, per esempio, ascoltate il jazz. Prima che entriate in confidenza con qualche brano, il coronavirus si sarà tolto dalle palle, statene certi. Ma non perché credo siate stupidi - chi sono io per dirlo? È che assimilare il jazz ci vuole tempo: fregate 'sto coso sul suo stesso campo, insomma, concentrandovi su qualcosa di nuovo e distraente.
Oppure sparatevi musica ambient, rilassante, o del bell'hard rock o roba tipo Led Zeppelin (se a Robert Plant avessero dato un euro per ogni "babe" che orgasmò, avrebbe sicuramente più soldi di quanti non ne abbia già).
Insomma, attenti alla musica esplicitamente dedicata, perché poi ve la ritrovate tra le scatole per tutta la vita: vi condizionerà il futuro e il gusto dell'ascolto.
Ora, scusate... devo andareeeeeeeeee, il mio posto è làààààààààààà, il mio amore si potrebbe svegliareeeeeee...
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