A suo tempo la presentazione puntava sulle reali intenzioni del mio testo: raccontare a mio modo quello che provo per la mia signora; e l'unico modo che conosco è usare le mille passioni che affollano il mio psicostrambo cervello e disporle come un romanzo fantapoetico.
Va detto che fantapoetico è una definizione di una mia collega, che peraltro mi garantì grande pubblicità tra le sue amicizie influenti, ma poi se ne dimenticò.
Certo, adesso potrei modificare la presentazione con un furbo ammiccare a quanto sta accadendo, magari con un riferimento letterario che ancora nessuno ha usato: l'amore ai tempi del coronavirus... originale, eh?
In estrema sintesi: per non si sa quale motivo, tutte le persone cominciano a sparire; al loro posto, delle amimiche entità che io chiamo "quelli là". Purtroppo, però, sparisce anche mia moglie.
Nella seconda parte del testo, la cerco disperatamente finché non mi imbatto in un gruppo di resistenti, che però... eccetera eccetera.
Onestamente, sembra più avventuroso a raccontarlo così che a leggerlo. Anzi, abuso di varie sperimentazioni letterarie e di citazioni più o meno colte (l'aereo che passa, il telefono che squilla, l'elenco telefonico), che ai più possono (giustamente!) sfuggire, ma che a me diverte un mondo buttare là... addirittura l'orario della sveglia è un omaggio a un filmetto di Zack Snider, butto dentro anche una frase di Byron e molte altre cose.
La grande soddisfazione che registrai fu una richiesta di mio suocero: per il suoi 70 anni volle regalarne una copia ad ognuno degli invitati... da quel giorno non gli rivolgono più la parola :-)
Il romanzo finisce e non finisce. Ma non è questo il punto: il punto è che molte cose che rendo come allegoriche, qui stanno accadendo sul serio.
Non è un invito all'acquisto, per carità, ma almeno mi sono tolto la soddisfazione di dirlo.
Del resto, in un altro romanzo di molti anni fa ipotizzavo lo streaming e l'e-book prima ancora che se ne parlasse così diffusamente come in questi ultimi lustri.
Una cosa è certa: auguriamoci che nella realtà non si finisca tutti qui assediati a Testaccio, come nel romanzo, perché col cavolo che smonto le mie librerie per farvi dormire a casa mia...
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