Fatto sta che se vuoi evitare le file (intendo quelle pre Covid-19) o se vai di fretta, è il negozio che fa per te.
Alla cassa puoi trovare la mi-credo-una-topa, l'emigrato che deve aver avuto certe mazzate sulle spalle che lèvati, la cassiera doc, la superalternativa.
Alla fine si riesce ad avere un rapporto con tutti, anche perché si vede lontano un miglio che Silvia ed io siamo una coppia collaudata, che si ama e si rispetta e rispetta. Non tendiamo né a strafare né a rompere né a prenderci troppe confidenze: si sceglie, si prende, si paga. E poi sono comunque grandi lavoratori, che si smazzano duramente senza fiatare o lamentarsi più di tanto.
Silvia ed io, però, avevamo un occhio per la superalternativa. Tonda, tondissima, capelli corti spesso colorati, piercing e tatuaggi in giusta misura, un'educazione romanesca decisamente autosevera, tanto che nonostante le nostre insistenze condite da spontaneo affetto, aveva una certa difficoltà a darci del "tu".
Parentesi: io per farmi la barba avrei bisogno di un machete affilato per ogni singolo pelo, per cui consumo una quantità considerevole di lamette. E, come sapete - anche se non vi fate la barba, le lamette costano parecchio.
Una settimana sì e una no, acquisto un pacchetto di lamette in questo negozio... ma una volta le lasciai lì sulla cassa. Per una serie di motivi non passammo per quindici giorni.
Una volta tornati, la superalternativa ci accolse con le lamette in mano: "avevate dimenticato queste". Io sono rimasto a bocca aperta per mesi, Silvia un po' di meno: e chi se l'aspettava?!
Fatto sta che da quel giorno siamo riusciti ad entrare dentro l'umanità di questa ragazza così speciale, dal sorriso sempre pronto - ma anche professionale, rapida, e pronta a chiudersi civilmente di fronte al primo rompicoglioni.
Qualche mese fa, Silvia ed io ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: "ehi, ma è un po' che non incrociamo quella ragazza? Non può essere che non siamo mai riusciti a incrociare i suoi turni!".
E allora sono andato a chiedere lumi all'extracomunitario: "l'hanno licenziata!". E perché mai? Era così perbene e civile! "Non so che dirle, ma dev'esserci stato qualcosa... io la vedo domani: se vuole ve la saluto". E certo che ce la saluti.
Qualche mese fa, Silvia ed io ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: "ehi, ma è un po' che non incrociamo quella ragazza? Non può essere che non siamo mai riusciti a incrociare i suoi turni!".
E allora sono andato a chiedere lumi all'extracomunitario: "l'hanno licenziata!". E perché mai? Era così perbene e civile! "Non so che dirle, ma dev'esserci stato qualcosa... io la vedo domani: se vuole ve la saluto". E certo che ce la saluti.
Chissà dove sta adesso questa superalternativa, chissà come sta passando la quarantena.
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