24 luglio 2020

L’IMPRONTA DELL’EDITORE di Roberto Calasso (Adelphi)

Che Adelphi sia una casa editrice basata su un'incomparabile professionalità, lo dimostra anche la qualità dei suoi collaboratori: ho comprato, infatti, questo libro solo per come è stato rappresentato dalla sua giovanissima social media manager.
Considerato, poi, che (con motivate ragioni) ho una certa idiosincrasia per i social (quelli di RaiPlay li ho strutturati io per 8 anni, 24 ore su 24, fino a marzo 2019), la considerazione vale doppio.
E vale triplo se pensiamo che, generalmente, nei tempi pre-internet non era considerato elegante che un editore parlasse di se stesso e della sua casa editrice dai tipi della casa editrice stessa.
Ma c'è un "però", grosso come un palazzo: stiamo, appunto, parlando di Adelphi e stiamo parlando di Roberto Calasso. 
Calasso è tra i pochissimi intellettuali con la rara capacità di parlare dotto e nel contempo di essere comprensibile e attraente: è sofisticato e ricercato, ma al servizio della parola e del suo significato. Nulla è fuori posto nella sua narrazione; può sembrare caotico o in un ordine personalistico, ma è un rischio in cui l'editore indugia con rare sapienza e maestria.
E questo libro è un scrigno di segreti e di aneddoti e di pensieri e di approfondimenti e di strade abbozzate, in cui è bellissimo perdersi e lasciarsi andare.
È un libro breve ma denso, in cui finalmente scopriamo come e perché Adelphi sia così unica e irripetibile, il perché di quelle copertine, il come - nonostante la vastità dei titoli e degli argomenti - il lettore percepisca questo far parte di un unico e immenso libro.

Scopriamo anche nomi più o meno noti dei protagonisti di questo successo, che ha in sé gli anticorpi necessari e l'attitudine di mantenersi e durare nel tempo ben oltre le figure necessarie e fondamentali come lo stesso Calasso.
Sono convinto che anche il lettore distratto, non per forza "adelphiano" (tutt'altro che morboso, insomma), trarrà giovamento da questa lettura. 

Nessun commento: