12 agosto 2020

le ANIME BALTICHE di Jan Brokken (Iperborea)

Dopo un urlo non c'è il silenzio, ma una lievissima pausa vuota, letteralmente vuota: non c'è nulla, è come una pausa senza luci e senza oscurità, dove tutto potrebbe passar via distrattamente, tranne per i cuori sensibili.
Ecco, questo splendido indimenticabile libro, parla di pause, le pause tra le urla della Storia e il futuro della Speranza, là dove comunque la Memoria vive o sopravvive per ricordare agli uomini del domani le storie degli ultimi, dei meno noti. E quando, invece, avrete a che fare con persone famose, che hanno abbellito la Storia dell'Umanità, questo libro troverà nella loro vita un'altra verità, quella che nessuno può immaginare, quella che nemmeno l'autore immaginava avrebbe mai trovato.
Mentre scrivo queste righe, si fa largo la più bella delle caratteristiche di Brokken, che - colpevolmente - non sapevo neanche chi fosse prima di avventurarmi in queste sue Anime, così dense e potenti. Insomma, è come se Brokken stesse scoprendo le storie che sta raccontando, in quel momento, insieme al lettore. Riesce, cioè, a dare quel senso di sorpresa e di risposte, ma senza tattiche narrative, senza cercare la lacrima facile o l'indignazione salottiera. C'è grande padronanza della professione di reporter, ma anche questa capacità di freschezza e spontaneità che costringe quasi il lettore a correre, a divorare le pagine, quasi volesse seguire i mille rivoli che si dipanano e si incontrano e incrociano e si mescolano.
Anime Baltiche, insomma, ci ricorda che quelle piccole regioni a ridosso della Russia, sono stati Stati e sono Nazioni ricchi di storie, di Storia, di vicende personali e di storie di comunità, dove l'odio per l'altro ha mietuto vittime senza riguardo alcuno, dove il popolo ebraico ha subito ignominie da parte di ogni possibile altro popolo con cui entrava a contatto: russi, sovietici, tedeschi, nazisti, svedesi, danesi, polacchi. Tutti con questa terrificante ossessione contro gli ebrei, ma anche contro le tradizioni, contro qualsiasi caratteristica identitaria, quando cioè l'altro assume una propria dignità e visibilità.
Incontrerete una libreria che ha resistito a ogni dramma, Èjzenštejn padre e figlio, l'immenso Gidon Kremer, Michail Baryšnikov, Romain Gary, Jean Seberg, Loreta Asanavičiūtė, Lipchitz, Amedeo Modigliani, Hannah Arendt, Martin Heidegger, Eduard von Keyserling, Alessandra Wolff-Stomersee, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Anna-Liselotte von Wrangel, Mark Rothko e Arvo Pärt.
Storie, Geografie, Popoli, urla, dolore, silenzi, riscatto, sconfitte e successi... e pause, pause vuote, piene di un languore che non ti lascia per giorni, mantenendo il tuo cuore ben saldo dentro una lettura che vi consiglio vivamente di fare.

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