San Francisco, la California tutta, sono nati già miti prim'ancora di diventarlo sul serio - e l'autore presenta un reportage smitizzante senza mai buttarla in caciara; senza, cioè, andare alla ricerca delle ipocrisie e della decadenza, perché in realtà sono già lì alla portata di tutti: basta solo saperle raccontare.
Idiosincrasie, bipolarismi, nevrosi, una contraddittoria corsa verso il futuro ma guardando alla tradizione, molto moltissimo workaholicismo senza requie e pause, un paesaggio a volte amico ma spesso indifferente... un racconto che si beve tutto d'un fiato, alla pigra ricerca di una fine, quando si sa già dall'inizio che il fine dell'autore sta proprio nel non volerla ricercare.
Il periodare di Masneri è molto in linea con quello de ilFoglio, con il quale collabora costruttivamente: a volte inciampa sulla propria sapienza ma poi si sa riprendere immediatamente con quello humor un po' italico e un po' anglosassone che va di moda da qualche lustro.
Mi sono divertito, spesso mi sono fermato a rileggere, a volte sono andato alla ricerca di un punto di riferimento, per poi trovarlo in tutt'altra pagina.
Non è un testo estivo, da spiaggia e sdraio insomma; ma credo che sia un'ottima bussola per chi ama capire la tecnologia e il futuro passando anche per gli ambienti e le menti di chi li sta programmando.
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