Il primo aiutò centinaia di ebrei senza mai raccontarlo neanche a guerra finita.
Il secondo non fu da meno, in un paese comunque alleato del mostro nazista. È l'unico Giusto giapponese.
Il terzo sei tu che leggi, che, attraverso le testimonianze dei figli di Zwartendijk, i documenti ritrovai da Brokken - e la sua inchiesta sul campo molti lustri dopo, mastichi ogni pagina, la divori, soffri, sorridi, resti sconvolto e non puoi fare nient'altro che correre verso la fine, sperando che anche chi non ce la fece sia comunque sopravvissuto.
Un viaggio dentro la miseria umana, illuminata solo da questi enormi e incommensurabili personaggi, così umili, fragili ed empatici, che riesce difficile dimenticare.
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